31 maggio 2007

Alphaville › Forever Young


Lets dance in style, lets dance for a while
Heaven can wait were only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst
Are you going to drop the bomb or not?

Let us die young or let us live forever
We dont have the power but we never say never
Sitting in a sandpit, life is a short trip
The musics for the sad men

Can you imagine when this race is won
Turn our golden faces into the sun
Praising our leaders were getting in tune
The musics played by the madmen

Forever young, I want to be forever young
Do you really want to live forever, forever and ever

Some are like water, some are like the heat
Some are a melody and some are the beat
Sooner or later they all will be gone
Why dont they stay young

Its so hard to get old without a cause
I dont want to perish like a fading horse
Youth is like diamonds in the sun
And dimonds are forever

So many adventures couldnt happen today
So many songs we forgot to play
So many dreams are swinging out of the blue
We let them come true


Gold/1982

4 commenti:

Anonimo ha detto...

secondo me è meglio la versione degli youth group...comunqe che senso ha questo post!?

sp ha detto...

L'originale è sempre la più bella, il post è perché ogni tanto bisogna cambiare aria all'ambiete

Anonimo ha detto...

mah insomma è come dire che Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan è meglio di quella dei Guns'n'Roses...quellli che la'hanno fatta diventare famosa

Anonimo ha detto...

Sgt.Pepper's fa 40
L'anniversario di un album-culto:

Il 1° giugno 1967, in piena "Summer of Love", il mondo sentì per la prima volta le note di Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band, l'album più famoso dei Beatles e della storia della musica popolare del '900. Non per forza di cose il miglior album del quartetto di Liverpool, a detta anche del batterista Ringo Starr, ma certamente il più influente e celebrato, e senza dubbio un definitivo punto di rottura nell'evoluzione della musica rock e pop. Da quel giorno in poi, e questa è opinione universalmente condivisa, nulla fu più come prima.

Con "Pepper" i Fab Four completano il percorso già intrapreso con Rubber Soul e soprattutto con Revolver per creare un ponte fra il rock ed una musica più "alta", inserendo a piene mani elementi di psichedelia e musica classica ed aprendosi completamente al sapiente utilizzo di strumenti musicali di vario tipo. Il tutto nelle oltre settecento ore ad Abbey Road sotto l'abile regia del produttore George Martin, elemento imprescindibile nel tradurre in musica il genio di Lennon e McCartney. "Sgt Pepper fu il primo album pop ad essere preso in considerazione" disse in proposito il compositore Philip Glass.

Dal classico Rock'n'Roll della title track alla malinconica With A Little Help From My Friends, dalla psichedelica Lucy In The Sky With Diamonds (a lungo bandita dalle radio per l'acronimo LSD) agli struggenti archi di She's Leaving Home, dalla grottesca Being For The Benefit Of Mr Kite al capolavoro della collaborazione fra John e Paul A Day In The Life, Sgt Pepper è una completa sintesi musicale, un andirivieni di suoni ed atmosfere così diverse e sorprendenti da rimanere ancora oggi sospeso nel tempo.


Ma Sgt Pepper è anche e soprattutto l'icona di un'intera generazione, icona anche per una copertina (così rara all'epoca) in cui i Beatles inserirono, oltre a loro stessi nelle nuove uniformi della Lonely Hearts Club Band ed alle loro statue di cera, una miriade di personaggi storici del XX secolo. L'idea base (di Paul) fu quella di creare una sorta di alter ego per la band, esasperata dagli eccessi della Beatlemania che l’aveva addirittura costretta ad abbandonare i tour dal vivo. Dietro la maschera della Lonely Heart's Club Band, i Beatles mandarono in tour un album al posto di loro stessi, un album che a quarant'anni di distanza è ancora considerato una pietra miliare.